THE NEAPOLITAN NATIVITY SCENE, ORIGINS, AND CURIOSITIES

PRESEPE NAPOLETANO, ORIGINI E CURIOSITÀ

Il presepe napoletano, chiamato anche presepio, vanta una storia lunga e ricca, divenuta ormai una consuetudine tramandata di generazione in generazione. Quest'opera d'arte straordinaria continua a suscitare ammirazione e stupore su scala globale. Non è un caso che una delle attrazioni più ambite a Napoli sia la rinomata "Via dei Presepi", ovvero Via San Gregorio Armeno, dove durante il periodo natalizio, a causa dell'afflusso massiccio di turisti, è quasi obbligatorio rispettare il senso unico per i pedoni!

 

Origini del Presepe Napoletano

È sorprendente, ma la presenza di un presepe a Napoli è registrata per la prima volta nel lontano 1021, in un atto notarile che menziona la Chiesa di Santa Maria al Praesepe. La scena raffigurata rappresenta la classica natività cristiana con il Bambino Gesù nella mangiatoia, la Vergine Maria, San Giuseppe, l'asinello e il bue. Nel 1340, la regina Sancia D'Aragona, consorte di Roberto D'Angiò, donò alle clarisse un presepe per la loro nuova Chiesa. Anche in questo caso, si trattava di una rappresentazione basilare con grotta, sacra famiglia e animali. Oggi, la statua della Madonna è conservata nel museo nazionale di San Martino.

Tuttavia, è intorno al 1500 che si assiste alla nascita del presepe popolare a Napoli, grazie al Santo vicentino Gaetano di Thiene. È a lui che si attribuisce la diffusione del presepe così come lo conosciamo oggi. Infatti, giunto a Napoli nel 1533, secondo i resoconti dell'epoca, organizzò un presepe con figure vestite come quelle dell'epoca, nell'Oratorio di Santa Maria della Stalletta. Da quel momento, non solo i personaggi principali furono rappresentati, ma anche la vita quotidiana del popolo che animava le strade di Napoli: botteghe, scene di vita quotidiana, l'essenza stessa della pura umanità.

Il momento di massimo splendore per l’arte presepiale a Napoli si ebbe nel 1700 quando dalle rappresentazioni nelle chiese, si passò alle dimore dell’aristocrazia. Sull’onda del rinnovamento culturale e artistico della città voluto dal Re Carlo III di Borbone, anche il presepe napoletano acquisì nuovi valori. Dai soli committenti religiosi, l’arte si allargò con le richieste dei nobili e dei ricchi. Le botteghe artigiane fiorivano con maestri presepiali che realizzavano figure intricate, raffigurando non solo la Sacra Famiglia ma anche la vita quotidiana con dettagli straordinari. Le famiglie più ricche iniziano a sfidarsi con allestimenti di presepi sempre più imponenti e scenografici.

Giuseppe Sanmartino, uno dei più grandi scultori del Settecento (suo il Cristo Velato nella Cappella Sansevero a Napoli), diede vita alla scuola del Presepio Napoletano.

Tra i presepi più belli di tutto il sud Italia, in cui possiamo ammirare alcune statuine realizzate proprio da Giuseppe Sanmartino, e altri grandi scultori napoletani del Settecento, c’è “Il presepe del Re” nella Cappella Palatina di Palazzo Reale a Napoli. Il presepe è ospitato in prestito e costituisce una delle più affascinanti e ricche raccolte d'arte presepiale del '700 napoletano. La preziosa collezione comprende 210 figurine di 'pastori' e 144 accessori vari provenienti da presepi smontati, gran parte dei quali furono venduti o dispersi agli albori dell'Ottocento.

Altro presepe celebre è il presepe Cuciniello, realizzato tra il 1887 e il 1889, esposto presso la Certosa di San Martino.

 

San Gregorio Armeno, la Via dei Presepi

San Gregorio Armeno, nel cuore di Napoli, è nota per le sue botteghe di presepi.

L’origine di questa via è molto antica. In passato, era sede di un tempio dedicato alla dea Cerere, dove si facevano offerte sotto forma di statuette di terracotta. Nel X secolo, su queste fondamenta fu costruito un monastero che accolse le reliquie di San Gregorio d'Armenia, portate da monache fuggite da Costantinopoli.

La tradizione delle statuette votive mutate in figure evangeliche ha reso la strada famosa come "la via dei Presepi". Gli artigiani del luogo producono ancora a mano queste particolari statuette. San Gregorio Armeno offre tutto il necessario per creare un presepe.

Ogni angolo di questa via è costellato da laboratori artigianali, ognuno con la propria interpretazione della storia della natività.

 

Luoghi e personaggi del Presepe napoletano

Il presepe napoletano è intriso di simbolismi che riflettono varie dimensioni della vita e della spiritualità. Elementi come il paesaggio, il pozzo, la fontana, il ponte, il mulino, il fiume e la locanda, incarnano simbolismi distinti: il paesaggio in sughero rappresenta il cammino attraverso le tenebre verso la luce di Gesù Bambino. Il pozzo simboleggia il collegamento tra la superficie e il Male prima del sorgere del Bene. La fontana è legata all'annuncio dell'arcangelo Gabriele e a incontri simbolici. Il ponte rappresenta il passaggio nell'ignoto e potrebbe essere luogo di incontri sovrannaturali durante la notte di Natale. Il mulino simboleggia la rinascita temporale nel periodo natalizio. Il fiume rappresenta il tempo e il parto di Maria. La locanda simboleggia un banchetto funebre e i peccati umani.

Inoltre, il presepe include diversi personaggi simbolici:

  • I Re Magi, rappresentanti il viaggio dell'astro e le fasi del giorno, simboleggiano il mondo e il tempo che si fermano per la nascita di Gesù.
  • Benino, situato in un angolino, è considerato una delle figure più importanti, rappresentando l'intera umanità in un sonno libero dagli schemi logici, in grado di avvicinarsi all'eternità solo nei sogni.
  • Le lavandaie simboleggiano le levatrici che assistono Maria e la sua verginità.
  • La figura della zingara, sebbene osteggiata dalla dottrina cristiana, rappresenta l'allegoria della profezia incarnata dalle Sibille, predicendo la Crocifissione del piccolo nascituro.
  • I venditori di cibo, offrono una varietà di personaggi che simboleggiano i dodici mesi dell'anno.
  • Il cacciatore e il pescatore, associati al fiume, simboleggiano il ciclo vita-morte e la dualità celeste-terrena.
  • Ciccibacc ngopp a bott, figura pagana tra i cristiani, riflette il conflitto tra sacro e profano.
  • Il Pastore della Meraviglia rappresenta la meraviglia di fronte al divino.
  • I Mendicanti, Zoppi e Ciechi rappresentano le anime del Purgatorio che chiedono preghiere.
  • Pastori e Pecore simboleggiano i fedeli guidati dai pastori verso Dio.
  • Bue e Asinello, riscaldanti la mangiatoia di Gesù, simboleggiano il Bene e il Male che si bilanciano.

Questi elementi e personaggi compongono un'ampia simbologia nel presepe napoletano, ognuno portando un significato peculiare nella rappresentazione della Natività.

 

Personaggi Famosi nel Presepe Napoletano

Uno degli aspetti affascinanti dei presepi napoletani è la presenza di personaggi famosi e celebrità, sia attuali che storiche.

Molto divertente è notare come ogni anno gli artigiani aggiungono personaggi nuovi, dai calciatori -ovviamente, nel presepe di un napoletano, non potrà mai mancare la statuetta di Diego Armando Maradona - ai politici, ai personaggi dello spettacolo. Ogni figura è modellata con cura e precisione!

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