Monogramma Divino, il Chi Rho è considerato uno tra i segni Paleocristiani per eccellenza.
Ampiamente utilizzato ai giorni nostri come simbolo religioso, oggi cercheremo di comprenderne origini e significato.
Già presente in epoca precristiana nell’Antico Egitto, Chi Rho veniva utilizzato come abbreviazione dell'aggettivo Chrestos = Buono e vista la sua ampia diffusione venne impresso su alcune monete bronzee.
Adottato successivamente dai primi Cristiani nella parte orientale dell’Impero Romano, in cui la lingua usata è anche il greco, il suo primo uso è attestato in ambito privato, soprattutto sui sarcofagi cristiani. Il simbolo aveva, però, un altro significato. Il Chi Rho, posto sul monumento funebre, attestava la Cristianità del defunto.
Il monogramma è composto, infatti, dalla sovrapposizione delle due lettere X e P, corrispondenti alle lettere greche X (CHI si legge Kh) e P (rho) emblema delle iniziali della parola greca Christòs = Unto, in ebraico tradotto con la parola Messia.
Inizialmente utilizzato come testimonianza della Fede in Gesù Cristo, il simbolo si caricò, con la diffusione del cristianesimo oltre i confini della Palestina, di un altro significato.
Chi Rho diventa un segno criptico.
Essere cristiani in quel tempo, infatti, non era di certo cosa facile. Basti pensare alle feroci persecuzioni che i primi Fedeli dovettero subire. Impossibile non citare in questo caso, il primo Martire Cristiano: Santo Stefano. Il suo martirio ci viene narrato negli Atti degli Apostoli. E’ qui che uno sconosciuto Saulo da Tarso, ovvero il nostro San Paolo, fu testimone della lapidazione di Stefano.
Purtroppo, però, le feroci atrocità subite dai Cristiani, non furono circoscritte al solo territorio Ebraico, le stesse persecuzioni interessarono anche la parte occidentale dell’Impero, in particolare Roma.
Sebbene secondo alcune fonti storiche, i primi cinquant'anni dopo la morte di Gesù Cristo a Roma furono sostanzialmente tranquilli, i primi problemi per i Cristiani insorsero proprio con i Giudei. Gli Ebrei, infatti, mal sopportavano i Cristiani, giudicandoliuna setta di miscredenti. Le loro dispute non riguardarono, però, le autorità romane. Questi ultimi non si interessarono alle questioni religiose tra Cristiani ed Ebrei, delle quali non ne capivano né l’essenza né le sottigliezzee, ritennero semplicemente opportuno limitarsi a controllare che non provocassero disordini pubblici.
Bisognerà aspettare il 64 d.C. per assistere alla prima feroce persecuzione da parte dell'autorità Imperiale. L’imperatore del tempo, Nerone, accusò i Cristiani di essere artefici del grande incendio che divampò e distrusse la città di Roma. Tacciati di colpevolezza, molti di loro vennero condannati e uccisi. Tra di loro persero la vita anche Pietro e Paolo.
Dall'Impero di Nerone in poi si susseguirono, quindi, una serie di persecuzioni contro i cristiani che si protrassero per diverso tempo e che raggiunsero il culmine sotto l’Imperatore Diocleziano. Privati, quindi, della libertà di Fede, i seguaci di Gesù Cristo si organizzarono adottando simboli e raffigurazioni già presenti nel primo periodo del Cristianesimo. Tra questi simboli il Chi Rho divenne un segno di riconoscimento durante le persecuzioni.
Spesso accanto alle due lettere venivano posti anche altri due simboli: Alpha e Omega. La spiegazione dell’inserimento di queste due lettere è da ricercare nel libro dell’Apocalisse di Giovanni:
"Io sono l’alfa e l’omega", dice il Signore Dio, "colui che è, che era e che viene, l'Onnipotente”.
Attorno al monogramma, ritroviamo a volte il simbolo dell’alloro, come simbolo di Vittoria del Cristo sul Male.
In conclusione, il Chi Rho diventa espressione di Fede, il nome di Cristo inciso è sinonimo di fiducia e speranzanel Signore Risorto.